Domenica, 1° Giugno 1997 – ore 22:03
Io avevo 20 anni.
Il primo di 3 figli.
Sento mia mamma gridare dalla sua camera da letto.
Dalla cucina dove mi trovavo corro lungo il corridoio e in un nano secondo arrivo nella camera dei miei genitori.
Vedo mio padre accasciato per terra. Aveva avuto un malore.
Tento con tutte le mie forze di metterlo sdraiato sul letto.
Con la concitazione del momento, faccio alcune manovre per rianimarlo.
Dopo pochi, lunghissimi minuti, mio padre se ne era andato.
Così, in un istante.
Ho sentito come un coltello trafiggermi il cuore. Il dolore mi ha pervaso in tutto il corpo.
Ero incredulo e avevo capito che la mia vita, quella di mia mamma e dei miei fratelli, non sarebbe stata più la stessa.
Da quel momento capii in maniera brutale, l’importanza del tempo.
Feci una promessa a me stesso: Lotterò con tutte le mie forze per disegnarmi una vita che rispetti il mio tempo e che mi faccia vivere in equilibrio tra vita privata e lavoro.
Per tanti anni ho vissuto in un senso di frustrazione perché non riuscivo a capire come fare, non avevo le competenze, non avevo gli strumenti, insomma, non ero pronto ed ero stato catapultato in un istante nel mondo degli adulti, con problemi e sfide da affrontare.
Ero sempre stanco e stressato.
Ma nel 2015 succede un altro evento che ha cambiato la mia vita.
La nascita della mia terza figlia. Li, ho avuto un sentimento misto di gioia e paura.
Volevo e dovevo necessariamente fare qualcosa per gestire meglio il mio tempo e per lasciare spazio alla mia vita privata.
Come mi ero promesso anni prima.
Ho iniziato a quel punto a farmi domande più intelligenti e a mettere in discussione tante cose.
Ho ripreso a studiare.
Qualcosa iniziò a muoversi, e nel 2017 volai a Parigi per festeggiare per alcuni giorni con la mia famiglia il mio 40° compleanno al parco giochi Disneyland Paris.
Nel momento in cui spegnevo le candeline, ho avuto un’intuizione sulla direzione da dare alla mia vita.